domenica 12 febbraio 2012

noi..


noi ci chiamiamo educatori, un termine ormai arcaico che ci confonde con altre figure di
importanza significativa ma comunque ben diverse da noi...

il nostro lavoro è sottile e silenzioso molto usato ma poco riconosciuto

forse perché …
non abbiamo un albo
forse perché stiamo in strada anziché in uno studio
forse perché le strutture in cui alcuni di noi riescono a lavorare sono spesso di fortuna
forse perché le persone che nessuno vuole o perché poveri economicamente o perché poveri intellettualmente noi le ascoltiamo, le valorizziamo e non le giudichiamo

noi siamo
noi siamo l'anello di congiunzione tra le persone e i servizi
noi siamo l'anello di congiunzione tra i minori e le famiglie
noi siamo l'anello di congiunzione tra le persone e la realtà
noi siamo l'anello di congiunzione tra una realtà distorta e una realtà nuova un pò meno storta
noi siamo il luogo giornaliero di sfogo di paure, perplessità e continua richiesta di aiuto

noi non siamo...
noi non siamo i salvatori
noi non siamo i buoni samaritani
noi non siamo i volontari di nessuno

noi non
noi non giudichiamo
noi non decidiamo ciò che giusto e sbagliato
noi non imponiamo nessun imperativo categorico
noi non siamo moralisti
noi non facciamo solo contenimento sociale come le guardie in carcere

MA LAVORIAMO CON IL SINGOLO PER SE STESSO E PERCHÉ CAPISCA COME
CONTENERSI DA SOLO DENTRO ALLA SOCIETÀ IN UN PROGETTO A TERMINE CON
NOI MA INDETERMINATO CON SE’ STESSO

R C.

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